Cinema, televisione e radio
Cinema d'ascolto. Volume Vol. 1
Mariangela Ungaro
Libro: Libro rilegato
editore: Pluriversum Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 562
Il presente lavoro si pone come indagine accurata sui linguaggi cinematografico e musicale, intrecciati indissolubilmente alla storia e alla cultura popolare. Il cinema ha avuto un ruolo sostanziale nella storia dell'umanità, divulgando alle masse messaggi, cultura, informazioni, valori, bisogni, stili di vita, provocazioni, critiche alla stessa società e inventando nuovi modi per comunicare. La musica, il linguaggio universale per eccellenza, si è strettamente legata al cinema, asservendolo da un lato, ma anche amplificandone i significati, mantenendo le sue caratteristiche linguistiche ed epistemologiche, e andando aldilà della stessa immagine che andava a connotare. La musica si è rinnovata nella sostanza e ha ricreato se stessa seguendo modalità molto precise a seconda dei generi cinematografici che andava a musicare, quando non addirittura creando un sound specifico che nella storia della musica non aveva precedenti.
24 fotogrammi per una storia del cinema essenziale ma esaustiva. Manualetto di cultura audiovisiva per studenti
Giampiero Frasca
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2021
pagine: 128
Da dove nasce l'idea del selfie? Perché tagliamo i nostri video senza cambiare la prospettiva? Attraverso 24 fotogrammi, questo libro accompagna il lettore in un viaggio nella storia e nell'immaginario cinematografico. Ogni immagine selezionata segna un momento fondamentale nello sviluppo culturale dell'audiovisivo e rappresenta il punto di partenza per un'analisi approfondita, che si origina dal film da cui è tratta per spaziare al periodo che ha contribuito a caratterizzare con la sua novità stilistica e narrativa. Di immagine in immagine, si passa dalle prime proiezioni dei fratelli Lumiere alle riprese personali che popolano attualmente i social, attraversando i decenni per osservare come le conquiste del passato siano state in seguito rielaborate in una proposta adeguata al presente. L'obiettivo finale è offrire un'agile mappa concettuale in cui il lettore possa orientarsi esteticamente, mettendo in relazione il suo personale corredo di immagini con quelle che nel corso di oltre un secolo sono state riconosciute come parte fondamentale di un tragitto in continua evoluzione.
Il grande Sly. Film e avventure di Sylvester Stallone, eroe proletario
Diego Gabutti
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2021
pagine: 176
Sylvester Stallone, negli anni settanta, passa rapidamente dalle brevi comparsate in Bananas e altri film dell'epoca al grande cinema di cui è interprete, sceneggiatore e qualche volta regista. Giovanissimo, è autore di F.I.S.T., un grande film sul movimento sindacale americano, e di Taverna Paradiso, un divertissement sul sottoproletariato di Manhattan che ricorda le avventure picaresche dei pezzenti californiani di John Steinbeck in Vicolo Cannery e Pian della Tortilla. Col primo Rocky, nel 1976, scrive e interpreta il miglior film mai dedicato a un pugile. Rambo, qualche anno dopo, è il film definitivo sul Vietnam e sui disturbi post traumatici da stress (la pandemia novecentesca che ha mietuto più vittime d'ogni altro virus mai apparso sulla faccia del pianeta). Scrive e dirige Staying Alive, un cult del cinema ballerino. Poi, negli anni ottanta, la svolta: mentre Rambo e Rocky, i suoi personaggi iconici, diventano seriali e perdono un po' della loro freschezza, Sly inventa praticamente da solo il moderno action movie. Mette su muscoli e, con una bandana intorno alla fronte, imbraccia armi spazzacattivi che abbattono fortezze, polverizzano carri armati e tirano giù dal cielo i cacciabombardieri. Per metà nostalgia d'Ercole e Maciste contro Ursus, per metà prefigurazione dei videogame a venire, Sly si trasforma da grande firma del Nuovo Cinema anni settanta in bandiera d'un cinema avveniristico, mai neanche immaginato prima. C'è infine, doppiato il millennio, l'ultima delle metamorfosi, da maschera impassibile dell'action movie in «decostruttore», per dire così, del suo stesso cinema, in particolare con il serial vintage dei Mercenari, che riassume e porta al tracollo l'epopea dei warriors palestrati. Il grande Sly racconta con passione e divertimento le avventure di Sylvester Stallone dentro e fuori Cinelandia.
La scelta. L'amicizia, il cinema, gli anni con Ermanno Olmi
Maurizio Zaccaro
Libro: Libro in brossura
editore: Vallecchi Firenze
anno edizione: 2021
pagine: 180
È nel 1978 quando Maurizio Zaccaro inizia a lavorare con Olmi. Da quel momento si instaurerà un rapporto di collaborazione e amicizia che durerà quattro decenni. Questo libro è una traccia molto intima di quegli anni, scritta da un testimone sincero e fedele che pagina dopo pagina disegna il ritratto del proprio "maestro".
Il cinema che ho visto. Frammenti di un’autobiografia
Gian Piero Brunetta
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2021
pagine: 232
Il cinema visto, rivisto e non visto lungo una vita; il cinema vissuto, amato, studiato; il cinema scoperto, il cinema ritrovato, il pre-cinema e il processo di formazione di una lingua comune delle immagini, lo spettatore e le nuove modalità di visione… ma soprattutto il cinema come luogo dentro cui ha abitato fisicamente, culturalmente ed emotivamente una parte importante della nostra vita. Gian Piero Brunetta ripercorre le tappe del suo rapporto con la settima arte attraverso nove itinerari che hanno contribuito a formare la sua attività di ricercatore e studioso, e segnato il suo immaginario di spettatore.
Che cos'è la narrazione cinematografica
Andrea Bellavita, Andrea Bernardelli
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2021
pagine: 127
Che cosa rende così affascinante e coinvolgente il racconto di un film? Che cosa lo distingue dalle forme narrative più classiche, a partire dalla letteratura? Ennio Flaiano ha detto: «Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile». Ma è realmente così? Il volume intende spiegare invece come la narrazione cinematografica “muove” lo spettatore. Per farlo, analizza le fasi del racconto, dalla scrittura alla realizzazione e montaggio; le strutture narrative di base; i cambiamenti storici, dal cinema delle origini a quello postmoderno e contemporaneo e le caratteristiche dei principali generi.
Suonala ancora, Sam. Le più belle battute del grande cinema
Roberto Casalini
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2021
pagine: 648
Tra le note di un brano ormai famosissimo, una splendida Ingrid Bergman sussurra al pianista di Casablanca: "Suona la nostra canzone, Sam, come a quel tempo...". E dal set di Harry ti presento Sally le fa eco una simpatica Meg Ryan: "Io non vorrei mai passare il resto della mia vita a Casablanca, sposata a uno che gestisce un bar. Ti sembrerò una snob, ma è così." Dalla nascita del cinema sonoro, sono migliaia le battute che hanno fatto epoca, risuonate per la prima volta in una magica sala buia ma diventate proverbiali ed entrate a far parte dei modi di dire di tutti i giorni. Questo volume, che esce oggi in una nuova edizione riveduta e ampiamente arricchita, raccoglie le migliori battute da oltre 1500 film, ordinandole per temi o argomenti, come in un grande dizionario delle citazioni più fulminanti, più celebri, più divertenti.
Il richiamo dell'ombra. Il cinema e l'altro volto del visibile
Antonio Costa
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 180
Perché il richiamo dell'ombra, quando tutti sanno che i momenti di massima fortuna del cinema sono legati al sex appeal degli interpreti, al fascino radioso di corpi e volti? Negli ultimi trent'anni numerosi filosofi, storici, teorici dell'arte e del cinema si sono occupati del tema dell'ombra. Questo libro ci invita a compiere un viaggio che comincia a Cape Cod, Massachusetts, dove il mito della caverna di Platone incontra la pittura di Hopper e il cinema sperimentale di Gustav Deutsch, e si conclude nella grotta Chauvet, dove Werner Herzog rievoca le origini della pittura e ci mostra Fred Astaire che balla con la sua ombra. Il saggio procede per accostamenti e intersezioni, tra cinema, letteratura e arti visive, tra Ombra di E. A. Poe, Faust di Murnau e Fantasia di W. Disney, tra le ombre di Peter Schlemihl, di Peter Pan e di Pinocchio, tra Antonioni, Lars von Trier, Deleuze, Tanizaki e il cinema di Ozu, tra le piazze deserte di Giorgio de Chirico e le video-installazioni di William Kentridge. Specifici approfondimenti sono dedicati a due momenti irripetibili della storia del cinema: l'espressionismo, quando le ombre di Caligari, Nosferatu e il Kammerspielfilm coniugavano «urlo e geometria», e l'età del noir americano in cui grandi direttori della fotografia sapevano agitare le ombre più inquietanti dello spazio metropolitano esaltando, al tempo stesso, tutto il fulgore delle star.
Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola
Anna Berra
Libro: Copertina morbida
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2021
pagine: 128
Il "Dracula" filologico che nel 1992 ha riportato in auge il mito ormai esangue dei vampiri è un affresco barocco e immaginifico, più ancora degli altri Dracula apparsi sul grande schermo; ma nonostante tutto il sangue che vi scorre, e che alle prime proiezioni indusse molti spettatori ad abbandonare la sala, non è un horror in senso stretto, quanto piuttosto una storia d'amore fin de siècle. E rappresenta, nella visione di Coppola, anche il cinema stesso, come i vampiri notturno per vocazione e fisiologia. Il regista rispetta il testo originario di Bram Stoker in molti dettagli anche minimi, ma lo capovolge nella sostanza: trasformando la difesa del perbenismo e della normalità vittoriana in un'esaltazione romantica delle trasgressioni, a cominciare da quella più grande di tutte che è l'amore. Forse la vera protagonista di questo film da 40 milioni di dollari, fortemente voluto dalla prim'attrice Winona Ryder, è proprio lei, Mina; e non è un caso che in questo libro sia una donna ad accompagnarci all'interno del film, alla scoperta o riscoperta dei suoi brividi, dei suoi terrori, dei suoi incanti.
Fellini anarchico
Goffredo Fofi
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2021
pagine: 120
Furono per primi due francesi, il critico André Bazin e più tardi lo scrittore Daniel Pennac, a parlare di un «Fellini anarchico» e cosciente di esserlo. D'altronde il suo cinema - sempre attento ai marginali, di cui racconta i confusi tentativi di rivolta e la fatica di vivere - si è avvalso di geniali sceneggiatori come Ennio Flaiano, Tonino Guerra o Bernardino Zapponi, alcuni dei quali dichiaratamente anarchici. Ed è indubbio che anche l'humus romagnolo e il giovanile confronto con il fascismo abbiano influito sulla sua visione della società, come risulta evidente in Amarcord, il suo film più autobiografico. Ma la diversità felliniana è altrettanto evidente in capolavori come Otto e mezzo o La dolce vita, in cui il regista prefigura la mutazione antropologica in atto in Italia, sancendo al contempo la sua irrecuperabilità di artista a un qualunque ordine borghese. Sono però le sue ultime opere - Satyricon, Casanova e La voce della luna - quelle in cui la narrazione si fa metafora e giudizio, rendendo infine esplicita l'irriducibile distanza di Fellini da una società che non a caso ci mostra nella sua degenerazione festaiola e conformista, nell'euforia consumista della «sagra dello gnocco»…
Fellini onirico. Il «lavoro notturno» del grande Maestro 1973-1990
Monica Vincenzi, Luigi Casa
Libro: Copertina morbida
editore: Armando Editore
anno edizione: 2021
pagine: 304
Dopo aver letto i due volumi de Il libro dei Sogni di Fellini come una sorta di romanzo, avvincente e affascinante nello stesso tempo, con delicatezza li abbiamo commentati, per provare a renderli un po' più comprensibili. Lo avevamo fatto per il suo Volume Primo: 1960-1968, e ora abbiamo continuato il nostro lavoro con il commento al suo Volume Secondo: 1973-1990. Il diario onirico di Fellini è un documento di inestimabile valore per la quantità di sogni che il Maestro ha avuto la costanza di trascrivere, commentare e rappresentare graficamente per tanti anni, in maniera dettagliata e artistica nello stesso tempo. Impegno e intuizione sorprendenti lo hanno condotto a scrivere ipotesi sempre molto precise e attendibili sul significato dei suoi sogni, sui "consigli" che per loro tramite stava man mano ricevendo, naturalmente legati alla vita diurna. Possiamo ipotizzare che questa ricerca assidua e commovente abbia contribuito alle decisioni fondamentali della sua vita, sia professionali che sentimentali, umane in senso lato, aiutandolo a scoprire chi fosse veramente, per utilizzare i suoi talenti geniali al meglio delle potenzialità e per riuscire a sopravvivere nei momenti particolarmente difficili che a volte ha vissuto, come tutti. Il Libro dei Sogni era per lui una sorta di amico fidato al quale si dedicava ogni volta che ne aveva la possibilità e che custodiva gelosamente, rendendosi conto che mostrarlo avrebbe voluto dire svelarsi nella profondità ed intimità del suo animo. Sappiamo che Fellini cominciò a trascrivere i sogni dopo aver conosciuto Ernest Bernhard, il grande psicoanalista allievo di Carl Gustav Jung, e che la loro influenza è come un'aura che ammanta tutto il lavoro del grande Maestro del Cinema. Insomma è un vero e proprio "lavoro notturno", come lo definiva lui stesso. Ciò rende Il Libro Dei Sogni un testo unico ed irripetibile, e nello stesso tempo fonte di riflessioni importantissime sul senso della vita e sui misteri che ci circondano.
Ritratti e autoritratti. Cinema teatro tv e la battaglia delle idee
Felice Laudadio
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2020
pagine: 240
Una lunga "carrellata" sui protagonisti del cinema, del teatro, della tv colti nel momento del loro massimo splendore professionale negli anni a cavallo fra la fine dei Settanta e gli inizi degli Ottanta del secolo scorso che coincisero con una profonda crisi strutturale non dissimile - seppur per ragioni molto diverse - da quella che causa pandemia sta attanagliando oggi il cinema, il teatro, la tv. Chi erano e chi sono tutti questi personaggi il cui talento viene narrato attraverso ritratti e autoritratti collocati in un quadro d'insieme che andava a intrecciarsi con l'aspra battaglia (televisiva) delle idee che allora coinvolgeva decine e decine di milioni di telespettatori delle due principali reti Rai-tv dell'epoca? Una galleria di protagonisti dello spettacolo, non solo italiani, incorniciati nella storia della cultura di questo Paese dei quali non va persa la memoria. La storia, la memoria - diceva Ettore Scola - servono a costruire il futuro. Prefazione di Walter Veltroni. Postfazione di Alberto Crespi.

